Atlante di Torino


 



 

image-1image-1Coprifuoco

Il 3 gennaio del 1582 Carlo Emanuele I proibisce di uscire dopo il coprifuoco a meno di portare con sè una torcia o una lanterna accesa.

A lume di candela
Nel 1675, otto anni dopo Parigi, agli angoli delle strade vengono poste delle gabbie metalliche rivestite di tela cerata all’interno delle quali era posto del sego che bruciava rischiarando le vie. Questa illuminazione stupì molti forestieri che ne scrissero, apprezzandola, nei loro resoconti.
La spesa era suddivisa tra il Comune e i proprietari delle case.
Nel 1691 vennero piazzati i bracci di ferro per sostenere più stabilmente le lanterne.
Nel 1727 questo servizio venne dato in appalto, stabilendo pene per chi danneggiava le lanterne.
Nel 1735, causa la crisi economica dovuta alla carestia, il servizio venne sospeso.
Nel 1840 le lanterne erano 481, ardevano per tutta la notte, accudite da 28 “illuminatori” che nel giro di 20 minuti le accendevano tutte.

image-1image-1Luce a Gas
Le prime esperienze vennero effettuate nel settembre del 1822, per illuminare il caffè S. Carlo, nella piazza omonima.
L’illuminazione pubblica con lampade a gas, fu avviata il 1 ottobre 1846, con 240 fanali con gas che si affiancarono a circa 600 preesistenti lampioni ad olio. Nel 1869 le lanterne a olio erano 1675, quelle a gas 1845, nel 1887 erano installati circa 4000 fanali a gas, circa 300 a petrolio e poche decine elettrici.
Nei fanali con gas, la luce veniva prodotta direttamente dalla fiamma; in un lampione si disponevano da tre a sei becchi di gas: il lampione andava acceso da un “lampionario” che doveva provvedere manualmente, spostandosi da lampione a lampione. La luce prodotta era rossastra e mancava di intensità; a queste deficienze si rimediò dal 1882 sino quasi alla fine del secolo, con una modifica denominata “lucentina solare”, un composto chimico che arricchiva in idrocarburi il gas illuminante, producendo una luce più bianca e più intensa.

Nel 1852: 274 lampade a olio e 650 a gas
Nel 1853: 177 lampade a olio e 796 a gas
Nel 1898: 324 lampade elettriche e 4.344 a gas


Vedi un approfondimento sulla storia dell'illuminazione delle strade cittadine

Vedi: il difficile passaggio dall'Olio al Gas


Il rivale di Edison
Edison accese la sua lampadina il 21 ottobre 1879, Alessandro Cruto cinque mesi dopo, il 4 marzo 1880 all’università di Fisica di Torino.
La lampadina di Cruto però aveva un filamento migliore: faceva luce per 500 ore contro le 40 ore della lampadina di Edison. Nonostante la maggiore efficienza, il merito di Cruto non venne riconosciuto e una sua fabbrica di lampadine sorta nella cintura di Torino fu assorbita dalla Philips.
Alessandro Cruto (1847- 1908). Dopo aver assistito ad una serie di conferenze di Galileo Ferraris sull’elettrotecnica, preparò nel 1880 un filamento di carbonio per le lampade elettriche ad incandescenza con un coefficiente di resistività positivo (aumentava cioè con l’aumento della temperatura).
Nel 1882 partecipò all’Esposizione di Elettricità a Monaco di Baviera dove riscosse un enorme successo per la sua lampadina. Il successo fu confermato all’Esposizione Nazionale di Torino del 1884, tanto che riuscì a vendere il progetto in Francia, Svizzera, Cuba e Stati Uniti. Nel 1884 illuminò le strade della città con 8 mesi di anticipo sull’iniziativa analoga di Edison in place de la Concorde a Parigi.