L'ultimo dandy e le favole sataniste



image-1254 - Gianluigi Marianini, nato a Lanzo nel 1918, fu definito "l'ultimo dandy": personaggio eccentrico, sempre abbigliato in modo eccentrico, dall'eloquio forbito, sottilmente ironico, provvisto di tre lauree (tra le quali una in diritto canonico), nel 1956 conquistò notorietà nazionale partecipando alla celebre trasmissione televisiva "Lascia o raddoppia ?" di Mike Bongiorno.

Trascorsero gli anni, la fama televisiva, come sempre accade, iniziò a scemare, tanto che Marianini si trovò costretto a escogitare un sistema per tornare sulla cresta dell'onda.
L'occasione gliela fornirono alcune interviste rilasciate tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, dove, forte per il suo nuovo interesse per l'occultismo, affermò che a Torino c'erano quarantamila satanisti (uno ogni 20 - 25 abitanti circa).

 

Marianini, tra l'altro, insegno filosofia all'istituto Rosmini, al 4/a della via omonima.



image-1I media, senza verificare, si gettarono sulla notizia, spacciandola per vera. Marianini tornò alla ribalta, ottenendo inviti ovunque, fu addirittura rispolverato un documento sabaudo del XVIII secolo che condannava a morte chiunque praticasse la stregoneria (uguale a molti altri emanati altrove in un'epoca in cui le presunte streghe erano più numerose delle levatrici) e scoppiò una psicosi che costrinse il Cardinale Ballestrero a nominare uno squadrone di esorcisti: così il capoluogo piemontese divenne "città satanica" e non riuscì più a scrollarsi di dosso quell'etichetta.

 


image-1Da allora, decine di associazioni di fuori di testa con il pallino del satanismo organizzano periodicamente in città le loro convention, mentre alcuni locali esoteristi si guardano bene dallo smentire la sua redditizia aura sulfurea.
Torino non è più "satanica" di Milano, Firenze, Roma o altri luoghi, ha la sua inevitabile quota "nera", certo, ma la sua valenza "magica" è ben altra e quella è davvero unica al mondo: ma poichè il torbido intriga di più della semplicità, fatica a liberarsi da una fama sinistra che nacque dallo scherzo di sapore goliardico di un irriducibile dissacratore.


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