Michele Lanza, pioniere dell'automobile
Fra i tanti, tantissimi entusiasti «pionieri» della nascente industria automobilistica torinese, è doveroso ricordare anche Michele Lanza che, appassionatosi a Parigi alle «carrozze senza cavalli», volle ad ogni costo costruirsene una nel 1894.
Dopo circa due anni di sforzi e tentativi riuscì finalmente a realizzare il prototipo: i disegni erano del geom. Giuseppe Steffenini, la costruzione quasi tutta dei F.Ili Martina, titolari di un'officina meccanica di Borgo Vanchiglia. La sensazione che il fatto provocò nella Torino d'allora fu enorme.
Michele Lanza guida la sua Victoria
Ma quando il Lanza - convinto assertore dell'automobile quale «veicolo dell'avvenire» - cercò d'avviare una vera e propria industria per la produzione di auto in serie, tutti lo abbandonarono (anche i F.Ili Martina, spaventati dalle difficoltà tecnico-costruttive).
Michele Lanza, tuttavia, non si diede per vinto e fondò nel 1898 la Fabbrica Automobili Michele Lanza (1895-1903) che in realtà non esistette, perché le vetture costruite - una diecina, fra il 1896 e il 1903, tutte diverse le une dalle altre - erano progettate da lui e costruite in officine diverse sotto la sua personale direzione.
Successo commerciale, quindi, asso lutamente inesistente.
La «Fabbrica di automobili Lanza» cessò d'esistere nel 1903 ma il fondatore continuò per anni a disegnare automobili e, talvolta, anche a farsele costruire. Si sa dì una vetturetta da lui realizzata nel 1921 usufruendo di un motore «Temperino» da 1.000 cc. e di una berlina dalla linea stranamente simile a quella della Lancia Aprilia costruita nel 1925 con motore Citroen (che lo stesso Lanza battezzò «La Bizzarra») .
Inutile sottolineare che questo hobby della costruzione di prototipi d'auto era parecchio costoso ma Michele Lanza poteva permetterselo. Nato a Rivoli nel 1868 era rimasto orfano appena ventenne ed aveva assunto la direzione dell'industria paterna: una fabbrica di candele steariche di discreta rinomanza dalla quale poi, attraverso un certo numerò di trasformazioni, derivò l'attuale colosso dell'industria chimica nazionale che conosciamo come «Mira Lanza».
Leggi l'approfondimento sulla fabbrica di candele Lanza che sorgeva dove ora c'è l'opedale delle Molinette.