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Piazza Carignano: ieri e oggi



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Palazzo Carignano agli inizi del '700 in un disegno di Friedrich Barnhard Werner.

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La piazza in una raffigurazione del 1817.

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La piazza in un'immagine di Enrico Gonin del 1852.




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Palazzo Carignano nel 1880 .

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La piazza alla fine dell'800.

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La piazza alla fine dell'800.




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La piazza durante la ristrutturazione di palazzo Carignano.

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La piazza nel 1904 col tram della linea del Valentino.

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Il dehor del ristorante del Cambio agli inizi del '900.




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La piazza dal lato del teatro agli inizi del '900.

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La piazza nel 1909.

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Palazzo Carignano nel 1911




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Palazzo Carignano nel 1960.

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L'ingresso del teatro Carignano nel 1965.

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Palazzo Carignano nel 1970.


Piazza Carignano ai giorni nostri


Piazza Carignano è uno dei luoghi più importanti, non solo per la città, ma per la storia italiana.

E’ dominata dall’imponente struttura barocca del palazzo omonimo, uno dei luoghi più importanti del Risorgimento italiano. Sul lato opposto altri luoghi simbolo: il Teatro Carignano, il celebre Ristorante del Cambio e la storica Gelateria Pepino.

Le dimensioni raccolte (circa 88x33 metri), la monumentalità della facciata curvilinea del palazzo e la vicinanza del Museo Egizio rendono la piazza uno degli angoli più ricchi di suggestioni artistiche, storiche e monumentali.

La piazza venne aperta durante l'ampliamento della città voluto da Vittorio Amedeo I. Il palazzo, destinato al principe Emanuele Filiberto di Carignano "il Muto" venne iniziato nel 1679 su progetto di Guarino Guarini e completato nel 1685.

Quando i Savoia del ramo Carignano ereditarono il trono subalpino, il palazzo e la piazza divennero scenari di eventi che avrebbero fatto la storia d'Italia. La monumentale iscrizione sulla sommità del palazzo ricorda che: "QUI NACQVE VITTORIO EMANVELE II" mentre dalla balconata venne annunciata la firma dello Statuto Albertino. All'interno del palazzo, venne allestito il primo Parlamento dell'Italia unita.

Sul lato opposto della piazza si trova il teatro Carignano sorto al posto del “Trincotto Rosso” (dove si giocava alla pallacorda).
Vittorio Amedeo I, nel 1709, fece sistemare dei palchi per trasformare la sala in un teatro, aperto poi al pubblico nel carnevale 1711.
Qui si esibirono nel corso della storia numerosi autori, da Carlo Goldoni a Vittorio Alfieri.
A lato del teatro c’è il famoso ristorante Il Cambio, aperto nel '700, così chiamato perché un tempo era la stazione di posta per il cambio dei cavalli. Frequentato in epoca risorgimentale dai deputati, conserva ancora oggi il tavolo a cui era solito accomodarsi il conte di Cavour.

Nel 1859, quasi al centro della piazza, venne inaugurato il monumento a Vincenzo Gioberti, opera di Giovanni Albertoni.