Quartiere Regio Parco


 

image-1A nord est , è un quartiere “operaio” con un nome nobile.
Attualmente qui si trova il Parco della Colletta, tra i più grandi di Torino, ma fu nel XVI secolo che Emanuele Filiberto acquistò dei boschi alla confluenza di Dora e Stura nel Po.

Vi fece realizzare anche un castello, detto Viboccone o Palazzo delle delizie, distrutto dai francesi durante l'assedio del 1706.
Qui sono poi sorte le Regie Manifatture Tabacchi, già nel corso del XVIII secolo, mentre parte dell'area del regio Parco fu adibita nel 1829 a quello che oggi è il cimitero monumentale.

image-1Intorno alla fine del 1568 Emanuele Filiberto volle espandere le sue residenze oltre le mura verso nord, ed acquistò 81 giornate di terreno boscoso, successivamente trasformato in parco, in un'area compresa tra le confluenze dei fiumi Dora e Stura di Lanzo nel Po.
Il luogo fu dapprima chiamato Viboccone, con riferimento al preesistente e popoloso Vicus bocconis a cui si appoggiarono i servizi "logistici ed ecologici" della tenuta del Regio Parco; in seguito, attorno al 1530, venne eretto ad opera dell'architetto milanese Croce il castello del Viboccone, detto anche “Palazzo di Delizie”.




Il castello venne distrutto dai francesi nel 1706, durante l'assedio mentre stava già andando in rovina. Il Regio Parco torinese ebbe comunque una notevole importanza nello sviluppo delle residenze di piacere in Italia.
Della "delizia" non resta che il nome Regio Parco, che ha dato nome all'intero quartiere ed al corso lungo 3,4 km. che lo attraversa tutto, dal Rondò Rivella sino a Piazza Sofia.

image-1Manifattura tabacchi
A seguito della distruzione del Regio Parco e dell'annesso Palazzo delle delizie, la zona fu lasciata in completo abbandono.
Dal 1829 al posto del parco si decise la costruzione di quello che è ora il cimitero monumentale ed al posto del palazzo delle delizie si iniziò a costruire nel 1758 la Regia Fabbrica dei Tabacchi, poi completata nel 1760.
La fabbrica doveva contenere in un unico luogo sicuro "la piantagione, il semenzaio e pendaggio delle foglie di tabacco" nonché la lavorazione (tritatura e pestaggio) affinché si riducesse la foglia in macinato da fumo o in polverina da fiuto.

image-1La lavorazione del tabacco, era strettamente controllata e rappresentava l'iniziativa diretta dello Stato. Doveva quindi essere specchio della magnificenza del re e dell'efficienza del potere centrale. Il progetto del complesso industriale fu affidato all'architetto Giovanni Battista Feroggio.
Si decise che la palazzina delle delizie, al centro del nuovo edificio, diventasse la cappella, affiancata da due grandi cortili per la semina e il pendaggio, delimitati dai fabbricati per la lavorazione e per l'alloggio degli operai.
L'edificio nel 1840 divenne una vera e propria fabbrica di tabacchi con annessa una cartiera. Successivi ampliamenti ebbero luogo tra il 1855 e il 1858 con la chiusura del cortile centrale con due maniche e con l'estensione della zona delle tettoie e dei depositi.
In seguito, al fine di permettere la sistemazione della centrale elettrica, si dovette provvedere all'abbattimento della cappella che sorgeva all'ingresso principale.I dipendenti erano in gran parte operaie che provenivano quasi tutte, oltre che da Regio Parco, anche dai vicini quartieri Barca e Bertolla.

Al servizio delle famiglie delle operaie e dei residenti del borgo, nel 1880 fu costruito l'Asilo Infantile, dedicato al re Umberto I di Savoia, nella piazza adiacente l'ingresso della Manifattura, asilo ancora oggi esistente e funzionante e la scuola elementare "G.C. Abba" nel 1882.
Alla fine della seconda guerra mondiale, le operaie della manifattura tabacchi furono protagoniste di un episodio glorioso, perché tagliarono i copertoni dei camion, respingendo così le brigate nere fasciste che avevano occupato la fabbrica per rappresaglia contro una colletta raccolta a favore delle milizie partigiane.

Oggi la Manifattura, dopo un lungo periodo di crisi, ha definitivamente chiuso nel 1996. Dopo anni di decadimento strutturale venne preparato un progetto di riqualificazione per destinare l'area a strutture universitarie, ma è stato definitivamente abbandonato nel 2017.

Nel febbraio 2019 il Comune di Torino ha espresso parere favorevole ad un nuovo progetto di fattibilità per la costruzione di una residenza sanitaria ed altri servizi alla persona, oltre ad una area pubblica e nuovi spazi verdi. 

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