La cappella delle Grazie (prima del 1908 era denominata cappella dell'Annunziata) molto probabilmente corrisponde al sacello primitivo.
Il meraviglioso ciclo pittorico che decora le pareti, inspiegabilmente ignorato fino all'inizio del XX secolo, è la più valida testimonianza pittorica del Trecento torinese.
Realizzata da un anonimo (il "Maestro di san Domenico") ritrasse nella parte inferiore i dodici apostoli.
Al centro della Cappella, la tavola anonima del '500 (restaurata nel 1975) di ispirazione fiamminga, detta "Madonna della mela".
Particolarmente efficaci gli audaci accostamenti cromatici, soprattutto delle vesti.
La Vergine stringe nella mano destra una mela cotogna, mentre il Bambino benedicente posa la sinistra su una sfera di cristallo:
In basso la navata di sinistra con, al fondo, la cappella "delle Grazie" in cui spicca, illuminato, il dipinto della Madonna della mela.
Sulla lunetta di sinistra (in basso, completamente rifatta nel 1911) il Cristopantocratore.
Sulla lunetta di destra San Tommaso d'Aquino nell'atto di presentare la famiglia dei donatori a san Domenico (nei restauri del primo '900 sostituito da una Madonna con Bambino):
Sulla parete di fondo, sopra la monofora, un'incantevole Annunciazione (che diede il nome primitivo alla cappella).
Nel 1907-11 il prof. Giovanni Vacchetta integrò alcune vistose lacune con esiti discutibili. L'accuratissimo restauro condotto da Giovanni Romano nel 1986, utilizzando le più avanzate tecnologie, consente ora di distinguere le campiture originali (più tenui) dalle integrazioni successive.