Atlante di Torino

La Milizia Urbana




Alla fine del XVIII secolo a causa del conflitto con la Francia, il Comune decise di organizzare la Milizia Urbana, un corpo armato a di difesa della città e dell’ordine.

Sotto Vittorio Amedeo III la maggioranza degli ufficiali, i i «decurioni», proveniva dalla nobiltà.
Inizialmente il corpo ebbe gravi problemi finanziari, finché lo spettro della Rivoluzione francese e i problemi della guerra, impegnarono maggiormente il Comune soprattutto per mantenere l’ordine in città e, dal 1793, per la difesa della capitale.

Inizialmente il corpo, organizzato da Prospero Balbo, si avviò su base volontaria, ma dopo l’iniziale entusiasmo, di fronte alla routine e ai turni di guardia obbligatori, il Consiglio fu costretto a una serie di provvedimenti per coprire le posizioni e la milizia, in parte, venne sostituita dalle Guardie reali.

Nel 1793 il corpo era costituito da 2500 cittadini, divisi in 20 compagnie

Tra le fila della Milizia cittadina ci fu anche un vero e proprio tradimento: due ufficiali furono coinvolti in un tentativo di congiura.
Alla conclusione della guerra con la Francia, nel 1796, anche il corpo militare urbano venne sciolto.
Con l’arrivo dei Francesi, i consiglieri si divisero fra i «legittimisti», che preferirono lasciare la carica, e quanti aderirono al nuovo governo.

Successivamente la Milizia venne ricostituita dopo la restaurazione.

Consulta alcuni documenti relativi alla Milizia urbana per il periodo 1791 - 1795 (.pdf)

Qui di seguito due editti relativi al 1821: