Quartiere Madonna di Campagna
Si trova nella periferia nordovest.
Un tempo la denominazione in latino di “Campania Taurini” indicava tutta la zona rurale a ovest della città, compresi i territori di Pianezza e Rivoli.
Nei pressi dell'attuale Chiesa, secondo notizie storiche c'era nel Trecento un capitello votivo dedicato alla Madonna.
Nel 1567 i cappuccini vi stabilirono il loro convento provinciale, mentre nel 1657 Madama Cristina aiutò i padri ad ampliare la costruzione della chiesa.
Nel 1706, nel corso dell'assedio di Torino, nell'area a nord della Dora si svolsero molteplici scontri contro le truppe ispano-francesi (in particolare presso le borgate di Lucento, Madonna di Campagna e Vittoria), che ebberro il culmine nella battaglia del 7 settembre dello stesso anno, dalla quale gli austro-piemontesi emersero vincitori.
Nei secoli seguenti, la borgata crebbe con l'apertura della strada e della ferrovia verso Pianezza e Venaria Reale (1884 circa), con accessi viari provenienti dal podere della cascina Bianchina (questa poi abbattuta per costruire le Ferriere FIAT-Vitali) di Parco Dora, e creando i nuovi agglomerati detti Borgata Ceronda (già denominata "Borgata del Cavalier Adolfo Gastaldi"), costruita sul canale omonimo oggi scomparso, ai confini col quartiere Lucento.
Qui si svilupparono nuove attività industriali alla fine del XIX secolo, in particolare tessili. Poi le famose acciaierie, con le Ferriere Vitali e Ansaldi-FIAT di via Borgaro, la Michelin, e altre fabbriche dell'indotto tra il XIX e il XX secolo, diedero un nuovo impulso demografico al quartiere, con l'incremento di agglomerati e di nuovi servizi, fenomeno che proseguì anche nei decenni successivi.
Nel vicino quartiere San Donato nel 1884 nacque l'Ospedale delle malattie infettive Amedeo di Savoia, mentre sul versante nord di corso Svizzera sorse, nel 1978, l'innovativo polo di imprese e di studi "Piero della Francesca".
La "Spina 3", nel progetto di ammodernamento del Passante ferroviario di Torino e delle zone limitrofe (la cosiddetta Spina Reale), è una vasta area della ex zona industriale del quartiere, oltre che di San Donato e Borgata Vittoria, di recente riconversione e di sviluppo urbanistico.
L'intervento più significativo per impatto architettonico e valenza sociale, è sicuramente la chiesa del Santo Volto di via Borgaro, inaugurata nel 2006 e nuova sede della Curia di Torino. Da rilevare anche il recupero delle ex-Ferriere Fiat: l'area è adibita a parco (il Parco Dora), ma le strutture portanti degli stabilimenti sono state mantenute a memoria del passato industriale del quartiere.
Rilevanti interventi urbanistici sono presenti in tutta l'area, dai complessi residenziali in Via Valdellatorre, agli interventi a sostegno del terziario in Via Orvieto.
È stato realizzato anche il nuovo corso Mortara (2008), che taglia una porzione del Parco Dora fino a collegarsi a via Valdellatorre, con il tunnel intitolato a Carlo Donat-Cattin (anno 2014).
In questo modo, è stata realizzata una via a scorrimento veloce che collega idealmente la Tangenziale Nord di Torino al viale della Spina, nel rinnovato corso Principe Oddone, ultimato a luglio 2016.
È inoltre in corso di realizzazione un esteso complesso residenziale in via Verolengo, progettato dagli studi francesi Buffi Associés: in questo ambito, in Largo Borgaro, estremità ovest del complesso, è prevista una torre di circa 70 metri di altezza.
Nei pressi del quartiere è presente il polo nazionale di ricerca Telecom Lab, l'Agenzia delle Entrate e mercati generali come il Mercato all'ingrosso dei Fiori.
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