La prima macelleria equina
Torino è stata una delle prime città italiane ad aprire macellerie equine, dopo l'asserzione da parte degli specialisti sul potere nutritivo e non nocivo della carne di cavallo.
Nel 1864 Giuseppe Franco, proveniente da Mirafiori, venne autorizzato ad aprire in città il primo spaccio di carne equina ad uso alimentare. L'Assessore Corsi della Commissione d'Igiene, nella seduta del 19 dicembre 1864, prescrisse alcune parti colari condizioni al «Concessionario di carni equine, data l'mportanza e la novità della cosa».
La via che una volta era denominata delle Scuderie Reali (ora XX Settembre) durante l'occupazione
francese, nel 1806, era chiamata rue du Muséum
Fra tali condizioni vi era: il Certificato Sanitario, le carni bollate a fuoco, la proibizione di vendere carni d'altre qualità e l'obbligo di conservare le unghie del cavallo sino a che non fosse stato venduto fin l'ultimo pezzo della bestia.
Il macellaio Giuseppe Franco, aperta la sua bottega in Vicolo delle Scuderie Reali, macellò un bel cavallo e ne depose in vetrina la testa appena mozzata.
La via che una volta era denominata delle Scuderie Reali (ora XX Settembre) davanti alla manica laterale
di Palazzo Reale.
Subito si riunì la Commissione d'Igiene e sorse un'animata discussione in cui il Consigliere Sella disse che «l'uccisione dei cavalli fosse praticata con mezzi più pronti, generalmente in uso nella Scuola di Medicina Veterinaria (che allora aveva sede a Venaria Reale e che l'esposizione in vetrina delle teste delle bestie macellate (a somiglianza di quanto si suol fare per quelle bovine) avrebbe potuto destare nell'animo dei più una penosa impressione, giacché il cavallo è considerato come un animale amico dell'uomo».
La prima scuola di Medicina Veterinaria in Piemonte fu fondata da Carlo Emanuele III nel 1769. Il primo direttore fu il prof. Carlo Giovanni Brugnone.