Cascina Ricca



image-1La Cascina boccaccesca

“Il Ricca", era una grande cascina di proprietà della famiglia omonima, poi venduta ai Capris di Cigliè.
Venne demolita con la nuova urbanizzazione del 1930, poiché sbarrava la futura via Barletta, all'altezza dell'attuale via Gradisca.
Oggi della cascina restano alcuni fabbricati semi-rustici all'incrocio di via Gradisca e via Bene Vagienna.

 


image-1 Nel 1712 Pietro Paolo Ricca, allora ottantacinquenne, medico di Corte (Protomedico), si recò nella cascina- che era di sua proprietà - per assistere una giovane lavandaia, moglie di uno staffiere del Marchese di Caraglio.

Qualche tempo dopo l'arrivo del medico, rientrò lo staffiere che, trovando sul letto della moglie il cappello e il mantello del medico, e non trovando nelle stanze vicine la moglie stessa, in preda a un incontrollabile attacco di gelosia, corse immediatamente dall'Ufficiale di Giustizia, presso la Porta Susina, denunciando la presenza in casa di un uomo che, secondo quanto riporta il SOleri: “voleva levar l'honore alla sua moglie".

image-1L'Ufficiale mandò immediatamente alla cascina "un sergente e un granadiere", i quali appena videro il Protomedico Ricca insieme alla giovane lavandaia, lo arrestarono, portandolo in ceppi fino al termine della via Dora Grossa, davanti a una folla numerosissima radunatasi per l'occasione, fino al "Pavaglione di Giustizia", onde rinchiuderlo nel "Crottone" (cella sotterranea).

 

 

 

image-1Qui però l'Ufficiale, riconosciuto il Protomedico, lo fece liberare, e "sedere su una cadrega", mentre convocò d'urgenza il Marchese di Caraglio. Giunto questi, e avendo ascoltato la storia, si inginocchiò per scusarsi, davanti al Protomedico e tolta invece la livrea allo staffiere, fece richiudere quello nel "Crottone".

 

 


image-1Sempre il Soleri narra la conclusione della vicenda: “Non essendosi mai più potuto sapere di ciò sia seguito del detto fatto, se non che si è però saputo da terze persone che detto Signor Protomedico haveva tenuto dopo i mesi il Battesimo del figlio della detta donna lavandaia, facendogli anche molti regali e carità".

 

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