Sartine e studenti
Le «Caterinette» costituiscono la schiera delle modiste e sartine che hanno per patrona Santa Caterina d'Alessandria, martire morta nel 312. Questa Santa era una bellissima giovane, studiosa di retorica ed appartenente ad una illustre famiglia. La storia racconta che fu condannata a morte dall'imperatore Massimino Daia per avere convertito i 50 filosofi convocati per interrogarla durante il processo.
Veglione studenti-sartine del 1908
La più antica testimonianza del suo culto è una pittura reperita a Roma nel sec. VIII. Il culto, diffusosi specialmente dopo il sec. X, si è affermato in tutta Europa. Caterina è detta anche «la Santa della ruo ta» dal particolare più poto della sua leggenda: la ruota uncinata del supplizio, pare si sia spezzata al contatto del suo corpo ormai inanimato.
Proclamata patrona all'Università di Parigi, è protettrice degli studenti in quella città; come si sa, Torino nell'Ottocento era considera ta «la piccola Parigi» e ben presto anche i nostri studenti se ne accaparrarono il patronato. Ora si pone una domanda: perché le sartine e le modiste torinesi hanno eletto a loro patrona, imitando gli studenti, la dottissima fanciulla?
Per scaramanzia! Narra la leggenda che Caterina, il cui vero nome era Ecaterina, abbia ricevuto miracolosamente, un attimo prima di morire, un anello nuziale: venne così considerata la protettrice delle ragazze da marito. «Mettere la cuffia a S. Caterina» nella Torino ottocentesca significava rinunciare a farsi l'acconciatura da sposa.
Le crestaie (così si chiamavano un tempo le modiste) e le sartine torinesi, imitando quelle di Parigi, hanno eletto la Santa a loro patrona, festeggiandola in modo particolare durante il Carnevale, nella speranza che in questa festosa ricorrenza, Caterina faccia loro incontrare l'anima gemella.
La tradizionale festa delle Caterinette si è consolidata fino al XX secolo, qui una foto dell'edizione del 1954