Lo scultore Garibaldino




A n. 18 di via Pallamaglio (ora via Oddino Morgari) si trovava lo studio dello scultore Alessandro Casetti.
La guida “Augusta Taurinorum” lo ricorda così: «Fra gli anziani della scultura in Piemonte è doveroso accennare ad Alessandro Casetti, che nacque a Lanzo Torinese nel 1844. Entrò all’Albertina di Torino nel 1861, ed ebbe a maestri il Gamba ed il Vela.

Per dire di Casetti come patriota, ricorderemo che egli nel 1866 si arruolò come volontario con Garibaldi e fece la campagna contro l’Austria, combattendo a Combino ed a Bezzecca. Nel 1868 si recò a Roma e vi stette fino al1872, lavorando per conto proprio e presso gli studi dei primari artisti di colà. Ritornato in Torino, aperse studio proprio, esplicando il suo ingegno e la sua attività nella esecuzione di busti-ritratti, nel qual genere il Casetti fu sempre ed è tuttora apprezzato per la perfetta rassomiglianza che egli riesce ad ottenere.

Fra gli innumerevoli busti da lui eseguiti, ricorderemo quello del teologo Albert, che s’innalza sulla piazza parrocchiale di Lanzo; quello del teologo Arpino, fondatore della chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo in Torino, e che si ammira nella Chiesa stessa; e quello a Giovanni Toselli, drammatico, che si erge nel presbiterio del Teatro Rossini a Torino.

Il Casetti eseguì monumenti di non lieve importanza, come quelli per Vittorio Ferrero in Leynì, presso Torino, per G. B. Michelini in Centallo, per S. E. Lorenzo Eula, per Federico Garelli a Villanova Mondovì e molti altri pei Cimiteri di Torino, di Pinerolo, di Castelnuovo d’Asti, di Cuneo, ecc.

Il Casetti lavorò pure per l’estero, ed ultimamente eseguì per il Camposanto di Varsavia un grandioso monumento in bronzo dedicato alla famiglia Olszewsko, raffigurante l’Angelo della Carità, che sostiene il medaglione del benefattore defunto».




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