storia
Breve Storia della Villa della Regina
Voluta dal cardinale Maurizio di Savoia alla fine della guerra civile "dei cognati", quando smise l'abito talare per sposare Ludovica, figlia tredicenne di Madama Reale Cristina di Francia. Quando nel 1975 l'Istituto venne soppresso, la Villa ritornò al Demanio per la parte immobile mentre gli arredi mobili furono consegnati al Comune di Torino. A seguito dei furti subiti, l’edificio fu murato e la custodia venne assegnata alla Provincia di Torino. Dopo un periodo di affidamento per interventi di salvaguardia alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio, nel 1994 fu consegnato alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte che ha curato il progetto di reastauro che ha consentito la riapertura della villa nel 2006. La struttura è tipicamente secentesca con uno splendido giardino all'italiana: una piazza-terrazza ellittica permette di accedere a una corte superiore rettangolare che ospita il castello, un edificio alla sua sinistra e una terrazza a destra. Dietro il palazzo uno splendido giardino emiciclico scavato nella collina, con terrazze e belvedere, fontane decorative (degne di nota le grotte e la fontana a catena d'acqua) e il bellissimo teatro delle acque. Al trasferimento della corte sabauda al Palazzo del Quirinale, molti mobili ed opere d'arte furono trasferiti a Roma e la Villa della Regina spogliata. Abbandonata dopo l'esilio sabaudo e colpita dai bombardamenti alleati durante il secondo conflitto mondiale, la Villa ha conosciuto in seguito decenni di degrado, cui si è tentato di porre rimedio con lavori di restauro durati oltre dieci anni. La villa ora sta tornando all'antico splendore. |
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